Posted
13:36
by emi.
Le squadre rientrano sul terreno di gioco. Si riparte e subito Charlie mette in campo un calcio totale come neanche l’Olanda nel ‘78. Io cerco di arginarlo.
[Charlie] ci si trova di fronte due cose completamente diverse, che forse partono dagli stessi presupposti, forse hanno gli stessi obbiettivi, ma il loro percorso è completamente diverso. fanzine su carta e fanzine elettroniche. sono passati anni da quando in Italia uscivano venti fanzine nuove nel giro di un mese. molte duravano come si è detto lo spazio di un paio di numeri. anzi, la maggior parte. altre invece continuavano incuranti di tutto. […]ne uscivano mille ma c'erano quelle di riferimento. che le potevi contare sulle dita delle mani. quali, abbestia, enphasys, nessuno schema, fist, karta kanta, non ce n'è, zips and chains, le gratuit pour le poulette (se si scrive così).
[Io] una constatazione fondamentale, la più illuminante di tutto il post: nell’età dell’oro delle ‘zine italiane c’erano quelle di riferimento, una bella serie di ‘zine sopra la media (per qualità, tradizione, innovazione…) nonostante l’inflazionamento del genere; anzi, spesso facevano da guida, pietra di paragone e punto di riferimento, dato che bene o male erano conosciute da tutti.
Ora nel web, molto più inflazionato del mondo fanzinaro di alcuni anni fa, è molto più difficile orientarsi e facilmente una cosa bella e originale si perde nel marasma generale.
[Charlie] sono cambiate mille cose, forse non solo esternamente. cioè, è anche cambiato in qualche maniera il modo di viverle. fare/leggere una fanzine su una carta era sicuramente tutta un'altra cosa. non dico che fosse meglio o peggio, ma era proprio un'altra cosa. il fatto che potessi toccare con mano quello che leggevo, l'importanza che la veste grafica assumeva nell'insieme, l'urgenza che c'era dietro alcune pubblicazioni sono cose che nel web faccio difficoltà a riscontrare.
[…]avevi un rapporto diretto con chi scriveva, o con chi la vendeva. chi aveva una fanzine sapeva quante copie ne aveva fatte girare, quante gliene erano rimaste e così via. insomma, dietro una fanzine, c'era un rapporto. questo viene un po' a cadere nel web. ma non perché non si possono creare rapporti o relazioni dietro due parole, ma perché la facilità di scrivere due righe rende più scontato tutto
[Io] Un po’ dubbioso mi lascia il discorso sulla maggior umanità delle ‘zine cartacee, che torna spesso. Sarà banale, ma qui il punto centrale mi sembrano essere i contenuti e lo stile di scrittura dell’”editore” (e, perché no, anche le sue capacità grafiche); se sa tradurre le emozioni in parole/immagini il prodotto è buono, altrimenti no. Non è la stessa cosa su carta e in rete? La ‘zine di un punkabbestia in puro stile “taglia&incolla1977” con slogan politici dettati da una sana passione per i Crass e da una sacrosanta avversione verso la società sarà al 100% sincera, ma al 200% inutile e triste.
[Charlie] tra due strade ovviamente si sceglie la più facile, perché una fanzine costa più di una connessione […]ma così facendo l'impressione è che anche le cose su internet non si leggano. se una qualsiasi fanzine davvero bella che usciva qualche anno fa su carta venisse pubblicata oggi come blog o ezine, non sono sicuro che avrebbe lo stesso riscontro che aveva avuto ai tempi. quando te la compravi, invece, la fanzine te la leggevi sul serio. un po' perché volevi ripagarti di quelle che allora non erano più di duemila lire e un po' perché eri curioso.
[…] l'ultima che ho letto è stata permanent vacation e l'ho trovata ricca di spunti e l'ho riletta un paio di volte. su uno schermo, come forse qualcun'altro ha detto, ci avrei forse dato un'occhiata. di sicuro non l’avrei letta tutta d’un colpo come invece ho fatto su carta.
[Io] […] Charlie ha l’impressione che le cose su internet non si leggano. Non è un’impressione, probabilmente è vero. Nel casino che c’è è facile non badare alle cose più valide ed è facilissimo perdersi. Questo potrebbe essere una delle cause del nostro spaesamento e della nostra diffidenza.
[Charlie] tutte cazzate romantiche, è vero. ma partiamo dal presupposto (secondo me necessario)che tutto quello che si cerca di fare con l’indipendenza e l’autoproduzione ha come scopo quello di non presentare il disco, o la fanzine, o il libro, come un semplice prodotto di mercato e di consumo. bensì come un insieme di processi, emozioni, confronti e conflitti che hanno prodotto quello che si ha tra le mani.
[Io] per me questo è un presupposto fuorviante, o almeno ambiguo, perché non è detto che l’autoproduzione sia un merito in sé, dipende cos’è che ti arriva tra le mani (perché se è la ‘zine del punkabbestia di sopra, allora preferisco la rivista da edicola). Oltretutto non credo che le caratteristiche sopraelencate siano esclusive dell’autoproduzione. Quanti confronti e conflitti ci sono, per fare un esempio, dietro un disco politico (o anche solo “musicalmente scomodo”) che esce su major? Molti, immagino.
Sta alla capacità dell’autore/grafico/editore sapere trasmettere queste salutari tensioni e credo sia una dote; perchè non è che la forza del processo/conflitto si traduca automaticamente (magicamente?) in un buon prodotto. Il punto per me resta sempre la qualità, o se volete lo stile.
[Charlie] ma tutto questo [si sta sempre parlando dei processi e delle emozioni che dà una ‘zine cartacea] in qualche modo scompare nel web, si perde il contatto, cioè come dicevo il rapporto con quello che ci sta dietro.
[Io] Capisco cosa intende Charlie […]e riecheggia il discorso di Fabio secondo cui una ‘zine “in primis è importante a chi la fa / produce / scrive”. Questo è certamente una faccia della medaglia, ma una cosa è quello di cui sei consapevole tu come “editore” (il processo creativo, il lavoro manuale, la distribuzione, quello che, appunto, sta dietro), un altro è quello che il lettore riesce a cogliere di questo, (che, tra l’altro, mi pare c’entri abbastanza poco con “la curiosità che c’è dietro una ‘zine cartacea”: se uno è interessato e curioso lo è a prescindere dal media usato. Non c’è alcun merito intrinseco a sbattersi per trovare una ‘zine e non credo che se mi sbatto un sacco poi me la goda di più). Ed è ancora una questione di stile (come dicevano le posse di una volta).
Fabio riceve palla e detta i tempi di una nuova azione, un po’ come Platini (spiacente, non ho trovato un paragone migliore…)
[Fabio] si stia riflettendo su una serie di cose reali, che ad oggi fanno si che blog ed e zine siano ben frequentati (come accessi, come lettura/interese è impossibile saperlo) mentre le fanze restano un fatto di nicchia ma molto + umano...
[…]ora la curiosità viene esaudita con un clikck sul sito o l'invio di una mail... molto + facile, comodo, ma è umano ?
probabilmente si, perchè è cambiato il modo di rapportarci con determinate azioni, un vero cambio dei tempi, non so se positivo o no, sicuramente imposto dall'avanzare di questa malsana società moderna... ci sono 3 strade:
il luddismo verso tutto questo ed il voler rimanere attaccati all'umanità a tutti costi, eliminando computer ed altri strumenti...
il diventare dei perfetti cittadini di internet (o terzo millennio) chiusi in casa, davanti al monitor...
oppure continuare a farci domande (come qui sopra) ed andare avanti, seppur in conttradddizzzione, con i nostri dubbi, a cercare di vivere con il cuore, leggendo, scrivendo cosa ci pare...
in realtà credo ci possano essere altre strade, ma non le vedo....
probabilmente tra qualche anno, leggeremo le fanze sul pocket pc, saremo altrettanto cambiati, ma non così tanto (spero) da continuare ad essere umani...
[…]cito:
è solo cambiato il modo di esprimerlo, di concretizzarlo. in fondo ascoltiamo sempre le stesse
canzoni e tutti, ma proprio tutti, ci rileggiamo spesso e volentieri i fogli di qualche anno fa. alla fine si tratterà ancora di rifarsi un’abitudine, o magari qualcuno oserà di nuovo e farà un salto all’indietro. “è poi solo un
altro ridicolo salto.”
l'importante è andare sempre avanti.
E con questa dichiarazione in puro stile inglese siamo arrivati alla fine della partita. Il campionato è ancora lungo, tuttavia. E infatti, al di fuori del rettangolo di gioco, ecco una proposta che tenta di ricomporre la frattura, forse più un compromesso che una soluzione:
[Fabio] a riguardo del quinto mini sto maturando un'idea... + o - suggeritami da christian e sara.
la mini 5 sarà un fai da te. sul blog compaiono già il calendario, i fumetti di linda ed il photoexpo che sono 3 frammenti della mini 5, ne compariranno altri... alcuni di questi se volete, potreste crearli voi: immagini, testo, quel che volete... basta che sia in formato html o jpg in modo che io possa poi aggiungerli...
e poi, ognuna si creerà la propria copia della mini 5, prendendo i frammenti, mettendoli assieme, prendendo alcuni posts o tutti... questa parte del fai da te è da studiare... in realtà solo con i posts ce n'è una marea di cose, ed è effettivamente così era la mini su carta... in + si sono aggiunti + scriventi, + punti di vista, argomenti...
che ne dite ?