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14:23
by emi.
Come promesso ecco un (tutt’altro che) breve compendio sulla questione del blog e delle ‘zine cartacee comparsa nella mailing list de La Mini. In effetti le cose dette sono quasi tutte piuttosto interessanti, spesso illuminanti, e non mi è stato facile fare una selezione, per questa ragione ho diviso la discussione in due parti; ora pubblico la prima, la prossima settimana metterò in ordine anche la seconda.
Avevo anche pensato di dividere il testo per argomenti, visto che si è parlato non solo delle ragioni dello scrivere, ma anche di autoproduzione e del rapporto carta/web (che poi è l’argomento scatenante), ma dato che spesso gli argomenti si intrecciano in modo difficile da separare mi sono semplicemente attenuto all’ordine cronologico (salvo nei casi in cui una risposta diretta a un post arrivasse successivamente ad altri di diverso argomento). Ma andiamo a incominciare; eviterò di inserire commenti, bastano quelli che ho già fatto all’interno della mailing list e che sono qui testimoniati; parlerò alla fine dei due capitoli, eventualmente.
Questo è il messaggio che ha dato origine al tutto (all’inizio tra parentesi è il nome dell’autore):
[Fabio] oggi iniziano i lavori concreti sul rinnovo del sito della mini (dove ci sono i numeri originariamente usciti su carta) e il decidere se fare o no un quinto numero stampato. il che è il nocciolo della vicenda...
in questo periodo mi sono accorto di essere ormai distante dal mondo fanzinaro e anche da quello delle autoproduzioni, per lo meno in maniera attiva. non sono il solo... con altri si parla del passato...
si guarda all'oggi con tanti ma... quando nacque la mini, volevo dare un punto di svolta (rispetto a non ce n'è), fare qualcosa di + diretto, + pratico (il formato), in realtà in breve tempo mi sono accorto che mancavo io ed anche la gente che leggesse la fanzine […]... poi c'è stato il weblog: ha stravolto tutto, secondo me in positivo... ora pubblicare il numero 5 su carta che in realtà è quello che c'è sul web... non mi piace così tanto... mi preoccupa la produzione ($$$$) e la distribuzione.
[…]il fatto è che, se questa mailing list esiste è perchè la mini (in formato weblog) è letta e suscita interesse (un minimo, spero...), diversamente (credo) che una fanzine stampata sia davvero di nicchia...
Eccomi:
[Io] Guardare all'oggi con tanti ma e parlare del passato non è un male. Certe cose meritano di essere ricordate e portate avanti, magari con forme nuovo. Lo spirito continua, si diceva...
In questo senso sono d'accordo che una 'zine cartacea possa essere
una cosa un po' di nicchia, quasi triste per certi versi; tuttavia
ciò non toglie che alcune funzionino ancora.
Come al solito prevalgono i ma...
Una signorina, in doppia versione, si dedica al retropassaggio (non senza ragioni):
[Aiki] lo spirito continua sì. io però sto vivendo un periodo nostalgico perchè mi sembra che manchi qualche cosa di genuino a tutto.
[heidi] anche io volevo ricominciare a far uscire Lo Scolo in formato cartaceo, dopo cinque anni di letargo. poi ho desistito perché
a) costa troppo e non ho i soldi
b) a parte gli emo in Italia sembra che nessuno più legga le fanzine
c) mi faceva malinconia.
Hai presente fabio nel periodo 95-2000 in cui in Italia proliferava senza controllo quel tappeto di fanzine che si esaurivano nello spazio di due numeri. a me quel periodo manca un po'. andavi ai concerti e ai banchetti c'era sta selva di fanzine e io alla fine, non so voi, le leggevo tutte. Perchè alla fine è vero, erano inutili e fatte col culo, pero' davano testimonianza di fermento nell'ambito. erano di supporto. un supporto più attivo secondo me di un po' di blog che ci sono in giro. a me sembra che con l'avvento di internet la gente ha preso l'insana abitudine di cagare fuori dalla tazza un po' troppo spesso
Carletto si sovrappone a Fabio nel suo caratteristico stile:
[Carletto] … in fin dei conti hai ragione a voler tenere la 'zine solo sul web. I tempi ormai son quelli svolazzanti dell'era nu-millennio e si leggono pure i libri sulla rete […]
non è il caso di calcare continuamente la mano sul solito nebuloso romanticismo punk, pensiamo al qui e all'adesso una volta tanto: l'importante è leggere agevolmente e in un battibaleno il nuovo
numba, trovare parole e informazioni e.. insomma, abbandonare il formato cartaceo per me non è poi un problema.
Fabio e il suo stop a seguire:
[fabio] è un problema che mi pongo, ma non soltanto io, perchè arrivo da un'esperienza diretta di fare una fanzine (anzi 2), distribuirla, conoscere gente che la legge, che la distribuisce che fa dischi, et etc... il do it yourself apparentemente sembra attaccarsi bene ad internet, ma in realtà cade in parecchie contraddizioni... deve evolversi... dobbiamo comunicare... la gente è su internet, allora comunichiamo lì, dove c'è la gente, la gente va su Marte, comunicheremo lì... non mi vanno le nicchie o il parlare a chi già sa le cose che dici o ai discepoli...
Batti e ribatti a metà campo:
[agente pAZ] …si sa troppo di tutto. beata ignoranza. adesso accendo il computer e so tutto, non devo cercare più niente, mi arriva in casa. sono in tutto il mondo contemporaneamente. questo permette si un libero scambio globale di informazione, ma sono anni che non incollo francobolli. cazzo.
[fabio] in realtà siamo bombardati di informazioni del nulla o che non raccontano la realtààà in questo credo che un mezzo informativo personale quale una fanzine o un weblog (ma non solo), possono essere punti reali di infos....
anni fa c'era davvero un buon fermento perchè c'era + innocenza, + voglia, ora sono tutti appagati, c'è internet, non devi + fare in salti mortali per cercare quel disco....
Entro in tackle:
[Io] A costo di ribadire discorsi che ho già fatto: la questione non è di buttare via le vecchie 'zine, ma di tenerne conto sviluppandole in forme più attuali; lo spirito che continua, per intendersi. […]
Ma nel guardare indietro bisognerebbe usare una buona dose di senso critico, perchè non sempre, negli anni passati, la voglia di fare e la spontaneità/innocenza hanno portato a risultati buoni o anche solo significativi, anzi ho visto più 'zine inutili che gruppi cloni dei Discharge.
"comunicare, comunicare, comunicare, è davvero tutto qui?" (da una recensione di, mi pare, aBbestia!)
Federico in profondità:
[Federico] è dura. da una parte hai la gratuità completa del web, la sua immediatezza, la sua accessibilità […]dall'altra hai la necessità di possedere un computer (non tutti ce l'hanno, chiaro), e di saperlo usare […] devi anche averlo davanti nel momento in cui puoi/vuoi leggere. io lamini cartacea la leggevo in gradinata nord tra il primo e il secondo tempo delle partite, per esempio [grandissimo!!! n.d.C.] […]la fanzine di carta costa. si spreca. ma rimane.
Duro contrasto di Carletto:
[Carletto] d'accordo, la 'zine cartacea rimane "per sempre" come rimane una sacrosanta lettera di carta, ma.. accatastiamo i ricordi per dirci ogni giorno all'alzata che siamo delle brave persone o ogni giorno dovremmo spaccarci la testa per qualche cosa di diverso da vivere per stimolare i poveri neuroni ad andare un po' più in là? […]forse rimarrà sempre questo finché non ci saranno le e-zine portatili sul computer-telefonino o come optional degli occhiali da sole. voglio dire, io stamperei su carta perchè siam fatti di carne ma siam fatti anche di sensazioni strane e ideuzze e non è forse questo che conta? […]è questo che vogliamo? esser sicuri e andare a rileggere e continuamente dirsi allo specchio sono una brava persona […]metti noi che conversiamo: sarebbe possibile se usassimo la carta?
Marco stretto Federico e rilancio:
[Io] Direi che hai centrato bene una parte del problema. Certamente il passaggio carta/computer, porta dei cambiamenti negli usi e nelle abitudini (tipico caso in cui il medium è il messaggio) e non sempre vantaggiosi.
[…]Sta a valutare l’importanza dei vari fattori nell’economia del problema. Ammesso di aver capito qual è il problema. E giusto a questo proposito, secondo voi a cosa serve una fanzine?
Fabio riceve e imposta il contropiede:
[fabio] in primis è importante a chi la fa / produce / scrive... poi serve se ha dei contenuti da voler comunicare ad altra gente (ma quale altra gente, cioè la distribuzione...), e poi serve a dare informazioni alla "scena" pseudotale e anche ad alimentarla, in un certo modo...
[…]il web ? ha dei costi di partenza: computer / accesso ad internet; ma a livello di tempo è molto + economico rispetto al fare una fanzine...
Fine primo tempo. Per oggi ci si ferma qui, mi pare sia abbastanza e forse è anche troppo; spero siate riusciti ad arrivare fin qui, io faccio un po’ fatica a leggere tanto sul web (lo so, ho il fiato corto…).