[la Pagina del Capitano]

domingo, septiembre 29, 2002


Eccomi finalmente all’esordio stagionale in Curva Nord: le facce, gli striscioni polemici (vittima stavolta l’albanese Tare, reo di aver sputato in direzione della Curva dopo il gol al Chievo), i cori (un paio di nuove composizioni di scarso rilievo), le bestemmie e gli spinelli; nulla è cambiato. La curva è un luogo rassicurante, in un certo senso: sempre lì, con le sue idee e contraddizioni, in una contorta, innocente coerenza.
Sotto un solo impietoso e nient’affatto autunnale, Brescia-Roma si trascina noiosa per i primi 30’ (ma che senso ha dare a una gru semovente come Tare dieci palloni in profondità e neanche un cross?), poi segna la Roma, raddoppia, accorciamo noi e finisce il primo tempo.
La ripresa è più vibrante, il ritmo si alza, si lotta anche a scapito del bel gioco propriamente detto, i nostri ottengono una buona supremazia territoriale, la Curva pregusta la gioia del pareggio. Poi Totti, bastardo, ce ne fa un altro (ed è il suo terzo, oggi), Schopp gli risponde subito; in un attimo si passa dalla rassegnazione alla voglia di guardare di nuovo avanti. E la rabbia e la gioia dell’assalto finale si stemperano nell’applauso per gli 11 (oramai ridotti in 9) che hanno dato l’anima in campo. Così, sul viale dello stadio, il silenzio post-sconfitta è meno greve del solito, la squadra gioca e sa soffrire, la sconfitta può starci, pur con qualche recriminazione di varia natura (“soliti” torti arbitrali, sfortuna,…), il futuro sembra roseo.
Ecco una delle cose stupende del calcio, l’essere perfetta metafora dell’esistenza, in questo caso della capacità di vivere giorno per giorno (giornata per giornata), dando il massimo per raggiungere l’obiettivo prefissatosi e poi, comunque vada, essere pronti a ripartire.

Ma la giornata calcistica non si chiude qui. Giunto a casa, la puntuale moviola di Carlo Longhi a 90° Minuto rivela che: c’era un rigore per la Roma e uno per il Brescia; quello concesso a loro nasce da un fallo che inizia fuori area ma che si conclude dentro, quindi c’è, il nostro primo no; il secondo neppure; l’espulsione di Filippini è ingiusta, quella di Bachini non si capisce bene. Risultato finale della partita “moralizzata” dalla moviola: 4 a 2 per la Roma, più o meno.
Paradossi (idiozie?) del calcio in TV; quella mostrata dall’ex arbitro è certamente una realtà oggettiva, eppure in contrasto con la sostanza delle cose che si è vista (e accettata) allo stadio, dove, tutto sommato, c’era poco da lamentarsi: nella logica della partita il risultato ci sta.
Non credo sia necessario che dica chi ha ragione.


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