[la Pagina del Capitano]

sábado, septiembre 21, 2002


Elogio della soul music
Eccomi qua dopo un po’ di tempo e un pessimo inizio di campionato, che tuttavia non intendo commentare dato che, oltretutto, non ho visto la partita (certo che a far girare Hubner due volte in mezzo a tre ce ne vuole…).

L’occasione per il ritorno me la dà un bel CD di Marvin Gaye che ho trovato a 4 euro e 99 centesimi, “Early classics” (Spectrum/ Motown, 1996), compilazione (inopinatamente con brani non in ordine cronologico e poche note) di canzoni incise fra il 1961 e il ’66. Questo è solo l’ultimo di una serie di CD soul e R&B che mi sono capitati nello stereo di recente (anche Temptations e Otis Redding, fra gli altri), un genere che fino a poco tempo fa non prendevo neppure lontanamente in considerazione e che ora è parte fissa dell’arredamento di camera mia. Galeotto fu una compilation CD comprata da mio papà in edicola, ma state attenti, perché potrebbe capitare anche a voi.

Il fatto è che in questo ambito ho trovato delle caratteristiche uniche, che non ho mai trovato da nessun’altra parte; forse è una mia carenza, ma poco importa, la sostanza non cambia.
La prima cosa che balza all’orecchio è l’essenzialità di composizioni e arrangiamenti, nulla da togliere o aggiungere, e l’equilibrio fra la precisione quasi matematica delle costruzioni e l’estremo calore espresso, che rendono i brani assolutamente moderni; diceva la mia professoressa di storia dell’arte, riferendosi alla poltrona in tubolare di Breuer del 1932, che i grandi oggetti di design non hanno tempo. Qui vale lo stesso discorso.
Poi l’interpretazione dei cantanti, insieme appassionata e misurata, raramente sopra le righe, e tuttavia capace di esprimere ogni sfumatura dell’animo umano, similmente a uno scrittore che sa commuovere attraverso una “tranquilla” pagina stampata, senza far ricorso alla facile retorica.
E infine, a completare il quadro, ci sono musicisti con gusto, intelligenza e un senso del groove mai ascoltati altrove: la forza di un’implosione (avete presente l’esultanza rabbiosa e contenuta di Muhammad Alì cristallizzata nella foto dell’abbattimento di Sonny Liston?).

Credo possa bastare, e se alla fine non ho parlato del CD di Marvin Gaye, poco importa a questo punto.


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